Qualcosa di me...
Scrivere è come tornare due volte nello stesso luogo, ripensarlo, fare il calco ai dettagli, creare aperture alari al quotidiano.
La poesia è per me un’”ancora” a cui aggrapparmi, un antidoto ai giorni velenosi ed un “ancora”, un “di nuovo”, che dilata l’esperienza e la rende più viva, in tecni-color.
Scrivere è parzialmente connesso alla mia professione, credo abbia a che vedere con il bisogno di lasciare un’impronta, le parole sono la mia piccola impronta. Negli anni mi sono dedicata alla psicoanalisi, ma non solo. Nel 2009 ho pubblicato il primo libro di poesia: Busta di Carta. Ho scelto questo titolo perché mi piacciono le parole di uso quotidiano, parole che si spendono, generose, usate, consumate, busta di carta sa di pane, di lettere d’amore, di casa, di raccomandate, di storie spedite oppure no.Vivo, dopo molto viaggiare, dove sono nata, in un paesino sulle rive del lago di Garda. Ho partecipato a diversi reading poetici: Milano, Roma, Salò. Una poesia a cui tengo molto, lazy eyes, si trova in: Sfògati, una piattaforma di storytelling collettivo nata dalla volontà di raccontare come la crisi ha condizionato le vite di giovani e meno giovani. Se ti va di leggerla, clicca qui: https://www.sfogati.net/lazy-eye/


