QUEL CHE FUI E PIU’ NON SARO’...

                                    

Ora che son giunco piegato dal vento del tempo 

Ricordo svanita l'immagine distesa che la bellezza regala

Il viso s'avvampa sanguigno, stolta non seppi la  piena maturità  del mio frutto  

 

 


                            

  



 

 

Quant’è difficile diventare più grandi (ops invecchiare!)???

 

Non sono una fan delle rughe, lo ammetto. Nonostante la Magnani dicesse:  “Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care!”, non riesco a sentirne l’attrattiva. 

Sarà che detesto il pensiero consolatorio, le frasi che edulcorano ciò che, a parer mio, è semplicemente difficile da accettare.

Comprendo che le onde siano la forza del mare e le increspature della pelle segno tangibile, geografia e potenza dell’esperienza, bussola per ricordi di sorrisi impressi ed impressionanti, per lacrime “coccodrillesche” ed autentiche, ma lo ammetto, nonostante ogni ragionevole argomentazione simil intellettuale sul tema, io continuo a litigare con i solchi lungo il viso e mi ingarbuglio nella memoria di quando il mio faccino era completamente disteso. 

Forse che l’invecchiare ha inesorabilmente a che fare con la morte, il limite, le domande sulla direzione e sulla piega da dare all’esistenza. 

Cerco di godermi la pienezza dei miei anni, i calici di vita conquistati, le nuotate di consapevolezza e di dolore, i viaggi che verranno. Nonostante l’età rimango piccola, curiosa ed esploratrice di bellezza! 


                        

    


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