Una mia poesia e la voce di Lorenzo Monguzzi

 








E tu che naufragi conosci?

Ci sono naufragi tremendi, reali, profughi, ma anche tumulti del cuore, ripudio di parti perturbanti del proprio essere, di fragilità che chiedono rifugio, nei confronti delle quali siamo oltraggiosamente crudeli. Non sempre sappiamo incontrare lo sconosciuto che ci abita.

 

                     Anima precaria

 

Vuoti d’aria

 

La vita è una lotteria

in affido al destino

adottata da te 

che sei per me un clandestino

straniero nella mia terra

chissà se  chiedi amore 

oppure vuoi la  guerra

 

 

Gratto e vinco 

un’anima di fortuna 

zattera profuga  senza bussola alcuna

rincorro  la luna 

crescente, decrescente, 

assente 

 

 

Brucio il mio corpo fiammifero rosso

alta e bassa marea per un sogno minuto e colosso

affosso 

mi riscaldi un abbraccio di minestra e sale

mi arrampico su di un cuore che è  in alto mare 

ho ventose per scarpe dal cuoio liscio

ho amore  per giornate amare

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