Alternative a Sanremo




                          




Immaginate una ex fabbrica di catene d’oro, divenuto luogo screpolato e libero per l’improvvisazione musicale.
 
Esisteva. Era la Salumeria della Musica di Milano.

 

Il jazz d’autore ci metteva il fiato,  cantautori italiani ed internazionali parole di vento ed io il viaggio rocambolesco per raggiungere la melodia, una mappa stradale, il mio sorriso entusiastico, un calice di vino. 

 

Ricordo il vicolo buio, i parcheggi improbabili e le sorprendenti armonie.

 

Le dita veloci correvano nella periferia asimmetrica, inedita, buia. 

 

Mi sentivo coraggiosa ed originale, nuova; affrontavo la strada per incontrare la qualità della musica, nutriente, meravigliosa, a chili, mai affettata.  

 

Nei diciotto anni di apertura sono stati eseguiti circa 4.000 concerti: Pat Metheny, primo gran nome alla Salumeria nel maggio del 2000, Arto Lindsay, Billy Cobham, Norah Jones, per non parlare degli italiani Enrico Rava, Stefano Bollani, Petra Magoni con Ferruccio Spinetti, Gianna Nannini, Giorgio Conte, Samuele Bersani, Gino Paoli, Folco Orselli, Cristina Donà, Enzo Jannacci.

 

E’ bello poterne avere memoria, tramandarne il sapore, sperando possa essere d’ispirazione. 

 

La passione traspirante e trepidante, le scale musicali costruzioni impossibili, esplorazioni d'infinito, tassellature per il  tempo e lo spazio.

 

Amo sognare un nuovo perimetro musicale, anestesia per questa mia astinenza maniacale!

                            

Pubblico Cristina Donà, donna intensa, dal grande carisma, che in questa settimana in cui racconto la primavera, con la sua canzone mi ricorda che verrà a “ prendermi domani sera!” e che “credo nei Miracoli"






                            


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