Zante
Zante
È una vertigine di colori e vento,
il timo nell’aria è prepotente, le strade sono inquiete, sibilano, la natura è esuberante, la scoperta di nuovi azzurri possibili imprevista. Il signor Pantone dovrebbe visitarla. Ho amato il versante nord, soprattutto quello occidentale, fatto di paesini di montagna, miniature rurali scompigliate. È bello far scorrere questi piccoli mondi lenti, la campagna, gli animali al pascolo, la taverna che offre l’olio, l’ ombroso fico, un cantautore greco che sembra Guccini.
La fantasia porta ad immaginarsi in una casa del futuro fatta di pietre chiare, pergolati, vigne, silenzio.
L’isola ha risvegliato il ricordo dei gelsomini di Satrapi, monasteri di pace in cui mi immagino di tacere per giorni, senza esserne capace, il contatto con abissi limpidi e cristallini, dove la verità viene a galla, la vista va in profondità, la vispa Pryntyl, sirena che canta il sirenese, fa occhiolini al re del mare.
Da vedere:
Navagio, raccomando anche il paese
Da evitare i villaggi a mare: Tsilivi e simili sono luoghi senza storia e gusto.
Necessario noleggiare una una macchina, ideale jeep cabriolet










Sembra stupendo!!
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