Disobbedienza
Ti nascondi nella danza, nei vicoli ciechi, cerchi la luna nel secchio che svanisce e si prosciuga.
Fermati e ritrova il pane e le sue briciole, ricomponi il viaggio. Era tempo che ti scordavi dì urlare e di sentir vibrare i visceri.
Rifai il conto, usa la parola e rovescia i tavoli, intona il canto della disubbidienza.
La poesia a questo serve, a disinnescare l’ovvio, a far tacere l’evidente, a soccorrere i tumulti, a sondare l’invisibile, ad ascoltare il silenzio.



Le tue parole giungono puntuali e chirurgiche, tagliano e risvegliano il mio sentimento di disobbedienza. Le rubo, le custodisco. Come polline le spargo al vento.
RispondiEliminaGrazie.
Grazie infinite Roberto per il tuo bellissimo commento. Sono contenta perché questa esperienza del blog permette di rimanere collegati. Era mio desiderio fosse un modo per creare nuovi fili di pensieri, anche dissidenti…
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