Sulla giostra delle contraddizioni








Collezioni incongruenze 

Le tue biglie dai diversi colori son sfumature sbiadite. 

E’ l’infanzia che brucia, sei in fiamme, fragile e potente.

Un’altalena, gli umori ballerini, le lunghe apatie, le giornate torride, di ghiaccio, scrostate, imperfette. Buio.

 

Su e giù lungo gli argini di un fiume prepotente: non tieni il letto, cambi casa, ti contorci in continue capriole, non so se evoluzioni e se fai rivoluzioni.

 

Chiudi la porta ed anche i portoni, in dialogo con universi paralleli, tagli e cuci la realtà, cinico e chirurgico, blindato a doppia mandata.

 

Ballerino, funambolo dalle scarpette leggere, ascolti e non dici, sussurri parole a labbra strette, un alfabeto nuovo da imparare o proprio da inventare oppure follia, farneticante delirio e silenzio o solo brusio.

 

Sei un muro a secco, bellissimo, delicato, dai crolli verticali, veloci.

 

Io sto con te e vado a fondo: precipito e comprendo…. forse comprendo, raccolgo i pezzi e l’evidenza che tu sia rotto.



 

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