Bologna
Bologna, con i suoi portici, mette distanza. Al rientro evito il contatto umano. Voglio smaltire le pietre, i monumenti, i vicoli. Credo di essere sensibile alla struttura dei luoghi, alla materia e faccio posto all’ingombro che mi lasciano addosso. Ho bisogno di spazio per i sogni inventati, i rimpianti riaccesi, i resti di quello che ho vissuto e il vuoto di quello che mai sarà.



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