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È in questo tempo lento che è possibile il risveglio. Mi accorgo del sogno, di quello impolverato e chiuso nella credenza della nonna. È nel gesto in disuso che io mi ritrovo, nella cucina affaccendata, nel fare il pane che riposa mentre io penso a mio padre e alle sue mani sapienti. Nell’attesa non temo l’improvvisazione, accetto l’imprevisto, l’incantevole imboscata.



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